Nel XII secolo, Camerlata, che faceva parte della località Morsengiana, era collegata alla città murata solo tramite due sentieri immersi nei boschi: la prima mulattiera correva, più o meno, sull’attuale percorso di via Teresa Rimoldi; l’altra correva lungo la riva sinistra del Fiume Aperto dove esistevano già alcuni mulini ad acqua. Oggi la via si chiama “dei Mulini”. Prima di arrivare in città, la stradina doveva superare la fortificazione esterna detta “La Traversa”, che difendeva Como dal lato sud.
E’ invece misteriosa la spiegazione del nome del luogo. Ca’ Merlata, si pensa che possa derivare proprio dalle fortificazioni, o forse da una casa con consistente merlatura che pare sorgesse nei pressi della Basilica di San Carpoforo, o ancora, da una tipica taverna nella cui insegna si leggeva Portich dei düü Merli. Comune autonomo nell’800, nel 1884 Camerlata fu unita al Comune di Como con conseguente sviluppo dei primi insediamenti industriali.
E’ del 1927 la nuova chiesa di Santa Brigida, sede parrocchiale in cui si trovano i corpi di san Carpoforo e di san Felice primo vescovo comense. Ma Camerlata da anni ormai si identifica soprattutto con la sua fontana fatta da archi e sfere che sfidano la forza di gravità. Progettata nel 1936 da Cesare Cattaneo, figura di spicco della seconda generazione del razionalismo comasco, amico e collaboratore di Giuseppe Terragni e Mario Radice, protagonista dell’astrattismo italiano e capofila dello storico Gruppo Como.
Essa fu commissionata dal Comune di Como per riqualificare uno dei luoghi d’ingresso alla città, piazzale Camerlata, già allora transitata da molti veicoli nelle quattro direzioni di marcia (Varese, Como, Milano e Cantù). Data la destinazione urbanistica del monumento, i progettisti idearono tale combinazione di anelli e di sfere ispirandosi alla pila di Alessandro Volta. La fontana venne costruita in forma temporanea per la VI Triennale di Milano del 1936, e poi demolita e nuovamente assemblata in piazza Camerlata (ai tempi piazza Corsica) nel 1962. Colori del borgo: verde-rosso. Nel suo emblema è raffigurata la casa merlata o piuttosto una ricostruzione del Castel Baradello.