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Borgo di Camerlata

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La Storia del Borgo

Il territorio di Camerlata è una zona già abitata fin dal secolo IX a.C., pur essendo allora prevalentemente boschiva. Fu qui, e in particolare davanti al tempio dedicato al dio Mercurio che furono martirizzati i protomartiri Carpoforo, Esanto, Cassio, Licinio, Severo e Secondo, e fu qui che venne edificata la chiesa dedicata a S. Carpoforo, per lungo tempo la prima cattedrale di Como.

Ma salendo verso il Castel Baradello è facile imbattersi nei resti di un’altra chiesa romanica, quella di San Martino in Sylvis. Ma l’importanza di Camerlata era legata ancheallasuastretgicaposizione qualesnodostradaletraComoe Cantù, Varese e Milano. Proprio per questo motivo fu protetta nei secoli da svariate fortificazioni, ormai scomparse, che si collega- vano col sovrastante Castello Baradello.

Nel XII secolo, Camerlata, che faceva parte della località Morsengiana, era collegata alla città murata solo tramite due sentieri immersi nei boschi: la prima mulattiera correva, più o meno, sull’attuale percorso di via Teresa Rimoldi; l’altra correva lungo la riva sinistra del Fiume Aperto dove esistevano già alcuni mulini ad acqua. Oggi la via si chiama “dei Mulini”. Prima di arrivare in città, la stradina doveva superare la fortificazione esterna detta “La Traversa”, che difendeva Como dal lato sud.

E’ invece misteriosa la spiegazione del nome del luogo. Ca’ Merlata, si pensa che possa derivare proprio dalle fortificazioni, o forse da una casa con consistente merlatura che pare sorgesse nei pressi della Basilica di San Carpoforo, o ancora, da una tipica taverna nella cui insegna si leggeva Portich dei düü Merli. Comune autonomo nell’800, nel 1884 Camerlata fu unita al Comune di Como con conseguente sviluppo dei primi insediamenti industriali.

E’ del 1927 la nuova chiesa di Santa Brigida, sede parrocchiale in cui si trovano i corpi di san Carpoforo e di san Felice primo vescovo comense. Ma Camerlata da anni ormai si identifica soprattutto con la sua fontana fatta da archi e sfere che sfidano la forza digravità.Progettata nel 1936 da Cesare Cattaneo, figura di spicco della seconda generazione del razionalismo comasco, amico e collaboratore di Giuseppe Terragni e Mario Radice, protagonista dell’astrattismo italiano e capofila dello storico Gruppo Como.

Essa fu commissionata dal Comune di Como per riqualificare uno dei luoghi d’ingresso alla città, piazzale Camerlata, già allora transitata da molti veicoli nelle quattro direzioni di marcia (Varese, Como, Milano e Cantù). Data la destinazione urbanistica del monumento, i progettisti idearono tale combinazione di anelli e di sfere ispirandosi alla pila di Alessandro Volta. La fontana venne costruita in forma temporanea per la VI Triennale di Milano del 1936, e poi demolita e nuovamente assemblata in piazza Camerlata (ai tempi piazza Corsica) nel 1962. Colori del borgo: verde-rosso. Nel suo emblema è raffigurata la casa merlata o piuttosto una ricostruzione del Castel Baradello.

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bandieraUK Camerlata, brief history

This borough on the hills south of Como has participated in the Palio del Baradello since 1981. Its name could derive from a tavern called “Portich dei düü merli” (Porch of the Two Blackbirds), or from a “cà merlata” (battlemented house). Its most important buildings are: St. Carpoforo’s Basilica, the first cathedral of Como; on top of the hill the Baradello Castle, which has stood since the time of the Roman Empire, and was expanded in 1159 by Emperor Frederick the Redbeard; and the modern fountain in the main square, which is a majestic combination of rings and spheres inspired by Volta’s battery.

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